Dieta della fine del mondo, basata nel mangiare insetti

13 Aprile, 2020
Autor: Gilbertini Gamberini

Speriamo di no, speriamo che proprio non succeda e che stiamo soltanto parlando a livello ipotetico, ma se per caso un bel giorno succedesse un qualcosa simile ad una catastrofe naturale, o comunque un fenomeno qualsiasi che riducesse al minimo le probabilità di incontrare cibo e di nutrirsi, come potremmo riuscire a sopravvivere? Forse piante, fiori e vegetazione saranno salve, quindi i vegetariani potrabbero anche tranquillizzarsi, ma i carnivori?

Ovviamente stiamo facendo soltanto una ipotesi ed allo stato attuale non si corre nessun pericolo del genere, ma immaginiamo per un attimo un’altra era glaciale, o anche un terrificante impatto della Terra contro un altro pianeta, o magari un gigantesco meteorite impazzito che si abbatte su di noi come una boccia fa sul rispettivo pallino; al nostro risveglio non c’è più in giro alcuna fonte di nutrimento e quindi di vita, tutte le specie animali sono scomparse, restano soltanto insetti, milioni e milioni di insetti di tutte le specie. Saremmo dunque costretti a rientrare nella lista di persone ‘etnomòfaghe’ (che si nutrono di insetti), e praticheremo ‘la dieta della fine del mondo’, basata appunto nel nutrirsi di insetti per sopperire alla mancanza di proteìne che invece avevamo con la carne.

insetti2

Battuto di insetti

Studi effettuati da medici e nutrizionisti hanno accertato che il valore protèico risultante dalla ingestione di una decina di insetti è ben 3 volte superiore rispetto a quello di una buona fetta di carne di maiale o di vacca, e che la qualità di queste proteine sia anche superiore. Ecco quindi scoccare la scintilla dell’idea imprenditoriale nella mente di alcuni giovani spagnoli; la Becrit, una piccola impresa emergente con sede in Barcellona, ha infatti aperto gli orizzonti di una nuova e salutare forma di alimentazione, caratterizzata appunto dall’elaborazione di frullati e battuti misti ottenuti partendo da una base di proteine ricavate da insetti.

Proprio lo scorso 4 Febbraio, uno dei soci fondatori di questa impresa pioniera nel settore, Sergi Playa, ha partecipato ad un tavolo di dibattiti sull’innovazione nell’imprenditoria giovanile’, che era inserito tra l’altro nel Forum dei giovani Talenti della gastronomia e che si è tenuto nella città spagnola di San Sebastiàn; in questa sede Playa ha ufficialmente ‘lanciato’ sul mercato il suo ‘battuto elaborato con proteine di insetti’ suscitando subito enorme interesse e preannunciando inoltre futuri utilizzi per prodotti come hamburgers o polpette.

Burro fatto con grasso di insetti

Le sostanze grasse presenti negli insetti rappresentano certamente una validissima alternativa al burro animale; questo è quanto affermato dai ricercatori dell’Università di Gante in Belgio che, in seguito a studi e test effettuati a campione su varie persone, sono giunti a questa conclusione con fermezza e molta soddisfazione. Durante un esperimento, furono preparati ed infornati alcuni biscotti e delle cialde fatte sia con grasso protèico di insetti sia con normale burro animale, e vennero poi distribuite ad una ventina di persone scelte a caso ed invitate gentilmente ad offrirsi come ‘cavie’ per questo test; ebbene, per la grande gioia degli studiosi, nessuno tra gli ospiti in laboratorio fu capace di individuare quali biscotti fossero quelli ‘agli insetti’ e quali invece quelli ‘normali’.

Il sapore del burro fatto con proteine di insetti non differisce neppure nel sapore da quello comune a cui siamo abituati, e questa affermazione è diventata legge dopo le prove effettuate in Belgio, quindi non resta altro che chiudere gli occhi, cercare di non impressionarsi, e provare ad assaggiarlo.

Cavallette, vermi e grilli, opzioni da considerare

Specie nei paesi asiatici, mangiare insetti è pratica totalmente comune e molto diffusa; vermi, grilli, cavallette, larve, formiche, e molte altre ‘prelibatezze’ del genere sono infatti presenti su buona parte dei menù tipici del posto ed anche esposte in bella mostra su bancarelle e negozi di generi alimentari.

La cavalletta è una delle specie animali che possiede il più grande valore proteico, e le sue proteine sono utilissime soprattutto per la rigenerazione dei tessuti; è ricca inoltre di vitamina B (quindi antiossidante), ed aiuta a ridurre anche il livello di colesterolo grazie ai suoi super benèfici acidi grassi ‘omega 3’.

Veri e propri superalimenti dunque le cavallette, così sono anche come vermi e larve , formiche, vespe e calabròni (ovviamente dopo essersi accertati di aver ben eliminato la zona in cui si trova il pungiglione e qualche possibile residuo di sostanze urticanti), tutte cose da tenere in buona considerazione in previsione di futuri periodi di ‘emergenza’, proprio come quello che stiamo vivendo in questi giorni a causa del coronavirus.

Studi realizzati sui vantaggi di mangiare grilli

Insetti come ad esempio i grilli, posseggono un altissimo contenuto in fibre diverse da quelle che sono le comuni ‘fibre dietetiche’ che si incontrano in alimenti come frutta e verdura; la ‘chitìna’ infatti (uno dei componenti dello scheletro degli insetti), oltre ad assolvere alle sue normali funzioni, pare favorisca anche lo sviluppo e la crescita di un particolare tipo di batteri benefici detti ‘probiotici’, utilissimi per precchie funzioni vitali del nostro organismo.

Da un ennesimo esperimento, che questa volta aveva come oggetto proprio i grilli, venne per di più fuori un altro dato molto interessante: in pazienti che avevano assunto per una settimana prodotti fatti con farina di grillo non solo si notò un evidente miglioramento della salute gastrointestinale, ma che era cresciuto anche il numero degli enzimi metabolici ad essa associati, con conseguente diminuzione della proteina infiammatoria presente nel sangue (TNF-alfa).